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CAGLIARI - PARMA 2-0


COMMENTO AUDIO BYMANSO
COMMENTO ITALIANO
COMMENTO INGLESE
La Vittoria della Resilienza: Un Cagliari Cinico e Sofferto Batte il Parma 2-0 all'Unipol Domus
 
L'Esordio Casalingo della Serie A come Crocevia Strategico
 
La sfida andata in scena sabato 13 settembre 2025 tra Cagliari e Parma, valida per la terza giornata di Serie A, rappresentava un crocevia cruciale per entrambe le formazioni. I rossoblù di Fabio Pisacane, dopo un pareggio e una sconfitta nelle prime due uscite stagionali, cercavano disperatamente la prima vittoria per sbloccare la classifica e ritrovare fiducia. Dall'altra parte, il Parma di Carlos Cuesta, fermo a un solo punto, era chiamato a dimostrare la propria maturità e la capacità di imporsi in trasferta.   
 
Il 2-0 finale in favore del Cagliari, maturato grazie alle reti di Yerry Mina e Mattia Felici, potrebbe suggerire una partita dominata dalla squadra sarda, ma la realtà emersa dalla cronaca e dalle analisi post-partita racconta una storia ben diversa. Il risultato finale è l'esito di un match complesso e combattuto, in cui il Cagliari ha sì conquistato i tre punti, ma non grazie a una superiorità nel gioco, quanto piuttosto attraverso un'incredibile resilienza difensiva e un cinismo spietato. È stata una vittoria di pura efficacia, dove il pragmatismo dei sardi ha prevalso sulla mole di gioco, ma priva di concretezza, espressa dalla formazione emiliana. La narrazione del match si sviluppa attorno a questo paradosso, evidenziando come una squadra possa soffrire enormemente, affidarsi a un portiere in stato di grazia, eppure riuscire a conquistare un successo pesante. L'intera analisi che segue approfondirà le dinamiche tattiche e individuali che hanno reso possibile questa discrepanza tra prestazione e risultato.   
 
La Cronaca del Primo Tempo: L'Eroismo di Caprile e la Zuccata Decisiva di Mina
 
La partita inizia con un'intensità agonistica che si percepisce sin dai primi scambi. Il Parma, con un atteggiamento aggressivo, impone un pressing alto e sviluppa manovre offensive rapide, mettendo immediatamente sotto pressione la retroguardia del Cagliari. Nei primi minuti, i ducali creano diverse occasioni e, al 7', arrivano a un passo dal vantaggio. In un'azione concitata, Elia Caprile si rende protagonista di un "doppio miracolo", respingendo con un "grande guizzo" prima una conclusione di Pellegrino e poi il tap-in ravvicinato di Cutrone. Il portiere rossoblù, autentico eroe della giornata, avrebbe poi dichiarato nel post-partita che quella su Pellegrino è stata la parata più difficile del match. Le sue prodezze non sono stati semplici interventi difensivi, ma il punto di svolta psicologico della partita: hanno impedito al Cagliari di trovarsi subito in svantaggio, un evento che avrebbe potuto compromettere l'intera strategia della squadra di Pisacane. La sua sicurezza tra i pali si è irradiata all'intera difesa, infondendo fiducia nei compagni.   
 
Nonostante la pressione costante del Parma, la risposta del Cagliari arriva in un momento cruciale, sfruttando un'azione da palla inattiva, un elemento di gioco su cui la squadra sarda ha dimostrato una notevole efficacia tattica. Al 33', su calcio d'angolo battuto da Obert, il neo-arrivato Andrea Belotti, al suo esordio con la maglia rossoblù , si rende subito protagonista con una spizzata di testa. Il portiere avversario, Suzuki, non riesce a trattenere il pallone e la sua parata "difettosa" si trasforma in un assist per Yerry Mina. Il difensore colombiano, reattivo e ben posizionato, insacca di testa da distanza ravvicinata, portando il Cagliari in vantaggio. Si tratta della sua seconda rete settimanale, dopo quella siglata con la sua Nazionale. Il primo tempo si chiude così con i rossoblù in vantaggio per 1-0, in un risultato che premia il loro cinismo e la straordinaria prestazione di Caprile, a discapito di un Parma più propositivo ma incapace di concretizzare.   
 
La Cronaca del Secondo Tempo: L'Assedio Gialloblù e la Sentenza di Felici
 
La ripresa ha visto il Parma intensificare la sua offensiva nel tentativo di agguantare il pareggio. Il tecnico Carlos Cuesta ha operato un cambio chiave, inserendo l'ex di giornata Oristanio, che ha subito dimostrato incisività in fase offensiva. L'assalto dei ducali raggiunge il suo apice al 71' in un momento che, a posteriori, può essere considerato il vero punto di svolta del match. Dopo una discesa di Almqvist, il pallone arriva a Oristanio, il cui potente tiro di destro si stampa con violenza sulla traversa. Questo episodio, che avrebbe potuto cambiare le sorti della gara, ha invece rappresentato il culmine delle occasioni mancate dal Parma e ha dato la spinta psicologica definitiva al Cagliari. L'incapacità di pareggiare in quel momento di massimo forcing ha aperto la strada al contropiede psicologico dei sardi.   
 
Il Cagliari di Fabio Pisacane, dimostrando una lucidità tattica notevole, ha risposto all'assalto con una serie di sostituzioni mirate. Al 74', il tecnico rossoblù ha deciso di inserire Mattia Felici, un cambio che si è rivelato "chirurgico" e ha avuto un impatto immediato sulla partita. Solo tre minuti dopo, al 77', la sfida si chiude definitivamente. Dopo un tiro di Adopo, la respinta "corta" di Suzuki finisce sui piedi di Mattia Felici che, con un tap-in di destro, insacca il 2-0 e segna il suo primo gol in Serie A. Il gol ha premiato la fame e la prontezza del giocatore entrato dalla panchina. Nonostante il Parma abbia provato a reagire, inserendo Djurić e Keita e arrivando a vedersi annullare un gol ad Almqvist per fuorigioco, la difesa del Cagliari, guidata da un Caprile sempre "monumentale", ha resistito senza sbavature fino al fischio finale.   
 
Analisi Tattica e Prospettive Tecniche
 
La vittoria del Cagliari non è stata frutto di una superiorità tecnica o di un dominio territoriale, ma di un'organizzazione tattica impeccabile e di una difesa granitica. La squadra di Pisacane ha mostrato di saper soffrire, mantenendo le linee "corte e compatte" per tutta la gara. Con un pressing medio e raddoppi sistematici sulle fonti di pericolo del Parma, il Cagliari ha neutralizzato gran parte delle trame avversarie. Il successo si è basato su un approccio pragmatico: non ha cercato il controllo del possesso palla, ma ha saputo capitalizzare al massimo le poche occasioni create, in particolare quelle derivanti da palla inattiva, come dimostrato dal gol di Mina. Questa capacità di segnare nel momento giusto e di difendersi con ordine ha fatto la differenza.   
 
Il Parma, dal canto suo, ha dimostrato di avere delle ottime trame offensive, con un'attitudine propositiva e la capacità di creare diverse opportunità. Il tecnico Carlos Cuesta ha dichiarato nel post-partita che la sua squadra ha "creato tanto" ma è mancata in "concretezza". La squadra ha mostrato "spunti positivi", ma ha fallito nell'aspetto più importante del calcio, la finalizzazione. Il loro enigma offensivo non è stato risolto: nonostante gli inserimenti di giocatori chiave come Oristanio e il tentativo di dare profondità con le discese dei centrocampisti, l'efficacia nel processo di attacco è risultata insufficiente, un problema che Cuesta stesso ha definito parte di un "percorso" che richiede tempo per creare le giuste "sinergie".   
 
La partita si è quindi risolta in un netto contrasto tra due filosofie di gioco. Il Cagliari ha vinto grazie alla sua efficienza, il Parma ha perso a causa della sua inefficacia.
 
I Protagonisti in Primo Piano: Voti e Valutazioni
 
La vittoria del Cagliari è stata una performance corale, ma alcune individualità hanno brillato in maniera particolare, influenzando in modo decisivo l'esito del match.
 
Caprile, l'MVP Indiscusso: Elia Caprile si merita a pieno titolo il titolo di uomo partita. Con almeno sei parate cruciali, ha tenuto in piedi il Cagliari nei momenti di massima difficoltà, in particolare nel primo tempo. La sua capacità di infondere sicurezza alla linea difensiva è stata tanto importante quanto gli interventi in sé. Nel post-partita ha mostrato un grande spirito di squadra, affermando di essere più felice per la vittoria collettiva che per le sue parate individuali.   
 
Mina e Felici, i Marcatori Effettivi: Yerry Mina ha dimostrato di essere un vero "leader maximo" per la difesa del Cagliari, capace non solo di erigere un muro invalicabile, ma anche di risultare decisivo in zona gol. La sua rete è stata il premio per il suo senso della posizione. Mattia Felici, invece, ha avuto un impatto immediato e devastante, segnando il gol del 2-0 solo pochi minuti dopo essere entrato in campo, dimostrando che i cambi di Pisacane sono stati pensati per colpire l'avversario.   
 
Belotti, un debutto di sostanza: Pur non avendo segnato, Andrea Belotti ha mostrato subito di essere un "punto di riferimento" in attacco. La sua spizzata di testa sul calcio d'angolo ha creato i presupposti per il gol di Mina.   
 
Le delusioni del Parma: Il Parma ha potuto contare su giocatori di talento che hanno saputo creare occasioni, ma che hanno fallito al momento della finalizzazione. Cutrone e Oristanio, in particolare, sono stati i simboli dell'inefficacia offensiva dei ducali. Hanno creato pericoli e sono stati protagonisti di azioni importanti, ma hanno mancato l'ultimo tocco, un fattore che ha avuto un impatto diretto sul risultato finale.   
 
Le Voci dal Dopogara
 
Le dichiarazioni a fine partita di allenatori e giocatori hanno confermato e approfondito le dinamiche tattiche e psicologiche emerse dalla cronaca. Fabio Pisacane, visibilmente soddisfatto, ha sottolineato come la vittoria sia stata un premio per la capacità della sua squadra di "soffrire tanto" e di saper colpire al momento giusto. Il tecnico ha anche voluto riconoscere il merito di Elia Caprile, affermando che il portiere "ci ha salvati" nel primo tempo , rafforzando il concetto che la vittoria non sia stata un dominio, ma un atto di resilienza.   
 
Dall'altro lato, il tecnico del Parma, Carlos Cuesta, non ha cercato alibi. Pur riconoscendo i meriti dell'avversario, ha ammesso lucidamente la mancanza di concretezza della sua squadra, un problema che la sua analisi ha evidenziato come il motivo principale della sconfitta. Cuesta ha espresso la necessità per il suo gruppo di lavorare di più per "finalizzare" le tante occasioni create e per trovare "più consistenza nel processo di attacco", considerandolo un passaggio fondamentale del loro percorso di crescita.   
 
Infine, le parole di Elia Caprile hanno completato il quadro. Il portiere ha ribadito la sua felicità per la vittoria di squadra, che ha messo in secondo piano le sue parate. Ha inoltre sottolineato l'atteggiamento "corto e compatto" della squadra e l'umiltà necessaria per continuare a ottenere risultati. Le sue dichiarazioni sono state la prova di una squadra unita e consapevole dei propri mezzi e dei propri limiti, una mentalità che si è tradotta in una vittoria fondamentale.   
 
Conclusioni e Punti di Svolta
 
Il match tra Cagliari e Parma, più che una semplice partita, è stato una lezione di calcio tattico e mentale. La vittoria per 2-0 del Cagliari non è stata un'espressione di superiorità, ma un trionfo di efficacia, cinismo e di una solida organizzazione difensiva. I sardi hanno saputo gestire la sofferenza, affidandosi alle parate decisive di un portiere in stato di grazia e sfruttando al massimo le poche occasioni avute. Questo successo, il primo in campionato, non è solo un risultato numerico, ma un'iniezione di fiducia che dimostra che la squadra di Pisacane ha gli strumenti e il carattere necessari per lottare in Serie A. Con 4 punti in classifica, il Cagliari ha posto le basi per un percorso di salvezza che si preannuncia solido e pragmatico.   
 
Per il Parma, il risultato è un campanello d'allarme che non deve essere ignorato. La squadra di Cuesta ha mostrato trame offensive di qualità, ha creato numerose occasioni e ha saputo mettere in difficoltà gli avversari, ma è stata condannata da una cronica mancanza di concretezza. La lezione appresa è chiara: la bellezza del gioco e la creazione di opportunità restano sterili se non accompagnate da un'efficace finalizzazione. Il Parma deve lavorare su questo aspetto per trasformare il potenziale offensivo in risultati concreti, un lavoro che, come ha sottolineato il tecnico, richiede tempo e maggiore "consistenza". In conclusione, la sfida dell'Unipol Domus ha ribadito una delle massime più antiche e dure del calcio: non vince chi gioca meglio, ma chi segna di più.
         
Formazioni
               
CAGLIARI   (4-3-1-2)
        
Caprile;   Zappa (54' Palestra), Mina, Luperto, Obert; Gaetano (54' Deiola), Prati,   Adopo; Folorunsho (88' Ze Pedro); Belotti (74' Borrelli), Esposito (74'   Felici).
               
All.: Fabio Pisacane   
            
PARMA   (3-5-2)
        
Suzuki;   Delprato, Circati, Ndiaye; Lovik (62' Almqvist), Sorensen (85' Keita),   Bernabé (79' Estevez), Ordonez (46' Oristanio), Valeri; Cutrone (85' Djuric),   Pellegrino.
All.: Carlos Cuesta
  
Le Pagelle   del Parma di Giuliano Bottoli
  
Suzuki 4.5 Un pomeriggio da dimenticare   per il portiere giapponese, colpevole sul primo gol quando non riesce a   respingere con efficacia la conclusione di Belotti, spianando la strada a Mina. In generale, non compie parate degne di nota.
  
Delprato 6 Gara attenta e ordinata, si   limita a una prestazione senza sbavature, badando più alla fase difensiva che   a quella offensiva. Si spinge in avanti con continuità, ma i suoi cross non   trovano la giusta concretezza.
  
Ndiaye 5 Alterna buone intuizioni,   soprattutto in fase di anticipo, a troppi momenti di disattenzione. Spesso fuori posizione, offre troppi varchi agli attaccanti del Cagliari. Da   rivedere.
  
Circati 5.5 Prestazione a tratti   insicura. Si fa trovare titubante in alcune letture difensive. Necessita di   maggiore solidità e intesa con i compagni di reparto per dare sicurezza all'intera difesa.
  
Lovik 5 Praticamente nullo il suo apporto alla manovra. Non riesce mai a rendersi pericoloso sulla fascia. (dal   46' Almqvist 6) Entra con grande piglio, mettendo in campo tanta   volontà. Nonostante qualche errore in appoggio, è il più pericoloso tra i   suoi, confezionando una grande azione personale che si conclude con l'assist   per il palo clamoroso di Oristanio.
  
Valeri 5.5 È l'unico a cercare la profondità e a sfornare cross per gli attaccanti. In fase difensiva, però, si   perde e non è nella posizione giusta in occasione del raddoppio sardo.
  
Ordonez 5.5 L'unico a dare copertura e a   correre a tutto campo in mediana. L'ammonizione subita troppo presto ne   condiziona la prestazione e viene sostituito nell'intervallo. (dal 46' Oristanio   5) Inizia la ripresa con grande spirito e voglia di fare, ma si   spegne con il passare dei minuti. Suo il tiro che si stampa sulla traversa,   la migliore occasione per il Parma, ma l'errore pesa come un macigno.
  
Bernabè 6 È il solo a mostrare idee   chiare palla al piede, cercando la giocata in verticale per le punte.   Tuttavia, anche a lui manca l'ultimo passaggio per scardinare la difesa   avversaria. (dall'80' Estevez s.v.) Non giudicabile.
  
Sorensen 5.5 Parte bene, con spunti   interessanti, ma con il passare dei minuti cala vistosamente, girando a vuoto   e senza trovare il giusto ritmo per innescare i compagni. (dall'84' Keita   s.v.) Non giudicabile.
  
Pellegrino 5 L'unico squillo è nel primo tempo, quando si ritrova a tu per tu con Caprile, ma si fa ipnotizzare e non   riesce a battere a rete. Poi scompare dal gioco.
  
Cutrone 5 Ha sul piede due occasioni d'oro per portare in vantaggio i suoi nel primo tempo, ma le spreca entrambe.   Si batte, ma la concretezza è un miraggio. (dall'84' Djuric s.v.) Non giudicabile.
  
ByManso: Maledetti   scienziati
  
E si, tante analisi, tante parole, tanta filosofia, poi bastano due tiri che gonfiano la rete e tutto crolla addosso a chi cerca di fare del calcio una scienza.
  
Impossibile non aggiungere alla creazione della scienza, il fatto che poi ci vogliono gli scienziati e quindi si chiude il   cerchio sul perché e sul per come questi imbecilli dei numerini e della   spiegazione di un risultato continuino imperterriti a spargere il loro   ragionamenti di pura merda non illustrata, per darsi un credito che nessuno   può contestare, perché contestare la merda, credo che sia un esercizio che   nemmeno il più illustre degli auto referenziali scienziati può fare.
  
Oggi sui siti di riferimento (uno in   particolare che non puzza dal naso, ma puzza dal buco del culo), questi   scienziati ci offriranno l’analisi dei loro numerini (ci litigano pure hahaha) che cancellano la tattica e le strategie del calcio, diranno che va tutto bene “madama la marchesa” e che gli errori individuali sia difensivi che in attacco, sono frutto solo del fato e li chiameranno “errori tecnici”, così tanto per giustificare che non è colpa di nessuno se un giocatore cade nell’errore tecnico.
  
E no cari miei, l’ “errore Tecnico” come lo chiamate voi illustri spanditori di pura cacca che ormai è diventata liquida   (diarrea) è frutto della differenza tra un bo e un gram.
  
La saris comda se il calcio fosse solo quello che voi ci descrivete come un gioco da Play Station, ma se ci sono le categorie e ci sono titolari e riserve, il motivo è legato solo al buono e al gramo, non ai numerini che vogliono dare un significato ad un risultato.
  
Non continuo, perché questi imbecilli ormai mi   vanno su per la manica e non vorrei trascendere più di quello che ho già   "trascenduto", ma non posso neanche più nascondere che l’imbasti le rivé ormei a livel ed guerdia.
  
Il Parma direi che ha interpretato la partita nel modo giusto e l’atteggiamento è stato davvero importante, ma che c’è da   dire di più sul fatto che poi il risultato e quindi i punti son determinati dai buoni E dai grami, dal culo e da tanti altri fattori che chi ha masticato e mastica calcio, non merda, non può o non dovrebbe ignorare?
  
La rosa è stata profondamente cambiata e dei nuovi arrivi praticamente non si proprio nulla, quindi non classificabili nei bo o in ti gram. O almeno ancora non possiamo farlo e chi lo fa, lo fa solo per servilismo e spocchismo.
  
Quel che però è certo, è che questa squadra soffre nella fase difensiva, perché la si può anche “raccontare” la partita   con l’ Atalanta, ma se si ignorano le occasioni sbagliate dagli orobici, a tu   per tu con il portiere, si ignora il calcio tutto.
  
Gli allarmi ci son tutti, perché la partenza è falsa e però la classifica non mente e se si pensava che il vero campionato   del Parma dovesse cominciare a Cagliari, bene, dobbiamo rimandare la partenza e dire che quella vera arriverà in quel di Cremona.
  
Un calendario che riserva al Parma tante   dirette concorrenti tutte o quasi in fila, e che ci dirà,  i numerini buttiamoli nel cesso, se questa rosa è adatta a darci speranze di salvezza o no.
  
Per ora c’è solo da osservarne le capacità e da   quel che si è intravisto, per me le speranze ci sono, ma ci sono, solo se gli   incidenti difensivi son frutto del caso e non del fattore “se jen gram, jen   gram”.

  
PS: Sono 15 anni che i miei “pensieri   calcistici” hanno frasi con l’intercalare parmigiano (dialet), un modo, il mio, per rimanere dentro alla parmigianità, che come ben avrete visto, ha fatto breccia sia nei commenti dei tifosi che negli articoli di lor signori   gli scienziati. Bhe, se han imparato questo, perché ‘sti scienziati non   imparano anche tutto il resto su come gira il calcio? Dai su, le miga un   lavor compliché ve, basta leggermi…. rido

BYMANSO, AUDIO REGALINO AGLI SCIENZIATI
(fiii.. sa rid)
Per non farmi mancare niente dedico agli scienziati questo audio sentito alla mia prima entrata al Regio quando ero ancora un ragazzino e quando il Loggione del Regio di Parma era famoso in tutto il mondo per essere "Il Teatro Regio di Parma".
  
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