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Parma - Cesena 0-0
La "Cura" del Dottor Rezzonico
Un ginepraio di mancanze
Uno zero a zero dove i crociati hanno tenuto palla per gran parte della gara, girando e rigirando senza arrivare al gol. Potrebbe essere una stringata analisi. Ma poi ci son tutti i dettagli che lasciano un grande amaro in bocca. E tutto questo contro un Cesena del marpione Castori, che si difende in 10 dietro e cerca di ripartire, senza mai riuscirci per altro. Non ci si poteva aspettare certo che i romagnoli venissero a Parma a dar sfoggio al calcio champagne. E questo D’Aversa lo sapeva.

La mediocrità del campionato è una fortuna perché permette al Parma di essere ancora agganciato saldamente alla testa della classifica: in un campionato di ben altro livello il Parma sarebbe a metà graduatoria se vogliamo essere onesti.

Allenatore, dicevamo, che sa leggere il campionato ma a tratti meno le parite: il cambio di Mazzocchi andava fatto molto prima, mentre lo assolvo sul cambio di Corapi/Scozzarella in quanto quest’ultimo, gia ammonito e viste le ripartenze del cesena negli ultimi minuti, sarebbe potuto incappare nella seconda ammonizione ed uno come lui in questo momento il Parma non lo può e non lo deve regalare.
Vogliamo guardarlo mezzo vuoto? Bene, il Parma malgrado “difetti” di una prima punta ha comunque una rosa da primi tre posti se la vogliamo paragonare a tutte le altre di questo campionato di serie B. In alcuni elementi poi è forte di esperienza rispetto alla cadetteria e l’essere cinico dovrebbe essere un ingrediente naturale e scontato.
Se i crociati fossero cinici, partite come quelle di sabato sarebbero state portate a casa anche con un risultato striminzito. Aggiungo che sono convinto che ogni squadra ha la fisionomia caratteriale del proprio allenatore, in questo caso però “fino a mezzogiorno”.

Insomma, c’è un altalena di considerazioni che il web esprime in maniera chiara: come scrissi la settimana scorsa, c’è chi osanna il mister e chi invece lo considera scarso. Non so, io non pongo questioni, l’allenatore è questo e su di lui la società ha deciso di “investire” e il diritto di critica è comunque sacrosanto.
Non mi piace il detto “critica costruttiva” che trovo solo un poco mezzano come tormentone. Questo modo di dire si sente sempre nelle trasmissioni locali ed a parer mio dice tutto e niente ma è un buon modo per restare….nel mezzo appunto.
Anche il web non è esente da queste considerazioni: il “mezzano” è colui che tendenzialmente tra le righe dice “vorrei ma non posso”. Sul web comunque, che non ha editori, trovo anche molte critiche dirette, NON offensive, credibili e condivisibili che in televisione o sui giornali puntualmente non trovi mai.