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L'ululato del Lupo

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L' ululato del Lupo
di Luca Cavalli

Commento di Parma Pescara 0-1

Luca Cavalli - Oggi avrei voluto parlare solo della partita di sabato con il Pescara, ma stavolta proprio non ci sono riuscito. E' troppa ormai l'amarezza, la rabbia e lo sconforto di vedere ancora una volta (ormai davvero troppe tra il finale dello scorso campionato e l'inizio di questo) l'Ennio Tardini usato ormai come parco divertimenti da una squadra dopo l'altra come fosse ormai un'abitudine.

Io non ci sto, e non ci sto soprattutto dopo aver sentito nel dopo partita la conferenza stampa "lunare" dell'amministratore delegato del Parma Luca Carra.
Persona stimabile per carità, ma che mi da sempre un po' l'impressione di essere quel misto tra il maggiordomo della casa nobile e l'ambasciator che non deve portar pena, che rende il suo ruolo spesso poco comprensibile e a volte, sempre secondo me, quasi comico.

E allora partiamo proprio da lui: il Luca dei duca conti si presenta inaspettatamente alla conferenza stampa di fine partita e, con un bel sorriso innestato (cosa ci fosse sabato da ridere io ancora non l'ho capito) comincia con un pistolotto in solitaria più o meno di questo tenore:

"Sono qua perchè stiamo attraversando un momento difficile, non è il primo e non sarà neppure l'ultimo, ma ho visto un squadra che ha giocato e che è migliorata rispetto alle ultime partite. Dunque vogliamo fare chiarezza e dare punti fermi, confermando, se mai ce ne fosse bisogno, la fiducia a Mister D’Aversa...".

Allora, soprassediamo sui sorriso fuori luogo (è meglio), ma come si fa a presentarsi ad una conferenza stampa con quelle parole dopo aver sentito un intero stadio fischiare inviperito per l'ennesima figura di merda rimediata in casa?

Come si fa a presentarsi così, senza prima aver chiesto scusa a quella gente che paga biglietti ed abbonamenti e che sono ormai mesi che non vedono più uno spettacolo degno di questo nome al Tardini?

Come si fa a sedersi e raccontare di aver visto un Parma migliorato sperando che la gente che sente sta fregnaccia se la beva? Ma soprattutto, è possibile che tra quella selva di mastini (forse sarebbe meglio dire carlini, e pure da divano) del giornalismo sportivo nostrano capitanati dal sempre ficcantissimo Piovani.

Questa la sua terribile domanda a Carra: "il tempismo di queste dichiarazioni lo trovo perfetto, sono d'accordo con la tua analisi, avete pensato di prendere provvedimenti contro i giocatori?"

Non ce ne sia stato uno che uno che facesse presente al sorridente amministratore delegato che siamo ad oggi forse l'unica squadra del pianeta ad essere riusciti a non fare nemmeno un gol su azione in nove giornate di campionato (se ci mettiamo pure la coppa Italia diventano dieci le partite)?

E' mai possibile che nessuno dei giornalisti (?) presenti abbia ricordato che siamo già alla terza sconfitta interna (quasi quattro, perchè se con la Salernitana la partita durava ancora cinque minuti avremmo perso pure quella) su solo cinque partite disputate in casa e che le vittorie ottenute spesso sono arrivate (per grazia divina) non tirando neanche una volta in porta (vedi Venezia) oppure tirando una sola volta (vedi Novara)?

Insomma un panorama sconfortante da qualsiasi parte questa conferenza stampa la si guardi, anzi, un panorama quasi offensivo per tutti quei tifosi che si sentono bellamente presi per il naso sia dalla parole "lunari" del rappresentante della società, e sia dal mutismo servile di un gruppo di giornalisti sportivi che, dei "cani da guardia del potere" che dovrebbero essere, gli è rimasto solo il guinzaglio. Guinzaglio, che per di più è nella mani sbagliate.

Allora ci provo io, "giornalista ignorante" dei social, a scrivere com'è realmente lo stato d'animo dei tifosi in questo momento; se non altro perchè leggo le loro opinioni tutti i giorni (lo so, lo fanno anche loro, la differenza è che poi io ne parlo) e non le snobbo dall'alto (ad arte) come è uso tra i giornalisti "altolocati" dei talk show.

La situazione credo sia molto chiara, la piazza, e con piazza intendo proprio la maggioranza assoluta dei tifosi del Parma, non vuole più questo allenatore. Non crede più in lui ormai da tempo, forse pure già dall'anno passato.

Purtroppo, da inizio stagione, un gioco credibile o quantomeno godibile non si è ancora mai visto, e non è un caso se su azione non si sia mai segnato e, se in termini di gol fatti, peggio del Parma abbia fatto solo lo Spezia (6 gol , noi 7) tra tutte le 22 squadre della serie B. Poi si può far finta di niente, tra un sorriso di qua e un remiamo uniti di là, ma la verità è questa.

Certo, sperare che certe cose vengano dette o scritte dalle tv, o dai giornali dell'Upi (Unione Parmense Industriali) è un po' come aspettarsi che Emilio Fede dichiari che le cene eleganti di Arcore erano solo degli orgioni all'ultimo respiro.

Impossibile direi, ma da qualcun altro giornalista ci si aspetterebbe magari un po' più di coraggio\verità, non supercazzole insipide solo per non rischiare di non far più parte del coro delle voci bianche. Non può essere sempre e solo il povero Enrico Boni (che manco è giornalista) che, tra il serio e il faceto, cerca di dire (tra le tante boutade che lasciano anche il tempo che trovano) certe cose scomode.

Questa è una cosa a dir poco ridicola se non fosse solo molto triste.

Insomma, per finire, la proprietà fa e continuerà a fare i propri interessi (e quelli di ora sono cercare fino all'ultimo di non fare proprio niente fin che non ci sarà la sicurezza del cambio di proprietà) usando tutti i mezzi a sua disposizione, ma i tifosi dovranno continuare a fare i loro (cioè fare pressioni sui manovratori se ritengono che il bene della maglia crociata non sia in questo momento al primo posto rispetto a tutto il resto), stando attenti che, soprattutto in questo periodo, le migliori informazioni sulla salute del Parma l'avranno solo ed unicamente dai loro occhi.

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