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Se fossi un reggiano
La Scarpetta d'Oro  vissuta così!

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Racconto di fantasia
By La Fayette


L’autostrada è libera e senza nebbia, quindi tra 10 minuti dovrei essere arrivato a Parma Ovest. Il San Marco è attaccato all’uscita e tutti mi hanno detto che si mangia bene, perciò spero proprio che questa festa di cui non mi interessa un emerito cazzo, finisca almeno con una bella, buona e sana mangiata. Sti parmigiani mangia tortelli, almeno nella cucina non sono da meno di noi, anche se con la storia del prosciutto e del culatello ci fanno sempre venire ‘na testa così! Ma si sa, loro sono larghi di bocca e stretti mano, quindi se ‘na cosa è alta un metro  la fanno diventare grande come un grattacelo di carta straccia. Un po’ come la loro città, sarà anche bella, sarà anche piena di rotonde e di fontane, sarà anche antica, sarà anche con il giardino, sarà anche con la cittadella, sarà anche con la Pilotta che dicono loro, essere il palazzo più grande d’Italia, sarà anche con il Battistero e il Teatro Regio, ma ci vuole tutta la supponenza dei parmigiani per chiamarla "La piccola Parigi". Più che piccola, mi pare tascabile come un gadget.  A volte penso che invece dell’aria, questi qui, respirano presunzione dalla mattina alla sera. Stasera però mi tocca respirarla anche a me. Tutta colpa di quella telefonata di Romenghi e tutta colpa della mia mania dire di si quando sento parlare di calcio. Ma per Dio, pensaci un attimo Ugo; lo sai che questi fanno le cose più noiose del mondo. E si, prima mi dicono che tanto non sarò l’unico reggiano e poi quando mi informo, scopro che tutti gli altri glie l’hanno data buca. In pratica, dopo la formaggia, sarò il secondo reggiano della storia ad essere rubato dai parmigiani. Tanto nemmeno lo sanno, che il Parmigiano Reggiano era solo Reggiano e che è stata quella brutta donna  tedesca della loro Duchessa a cambiargli il nome. La sanno sempre lunga, ma quando c’è da sapere qualcosa che li danneggia diventano tutti ignoranti. Mi hanno descritto le loro feste del calcio come tanti piccoli Festival di Sanremo, quindi mi son messo in giacca e cravatta e al campo stasera mi prendevano tutti in giro. Ma sei sicuro che vai alla Scarpetta d’ Oro? Ma dai, secondo me c’hai la galante? Ma che profumo usi, la naftalina? Dopo dieci minuti me ne sono andato dal campo, perché quei deficienti mi stavano prendendo a brutte parole e qualcuno ha anche provato a prendermi a pallonate infangate. Però quella battuta sulla naftalina mica l’ho digerita. Sono due anni che non metto questo vestito… anzi il vestito, e il dubbio che puzzi davvero di naftalina adesso ce l’ho. Eccolo lì il San Marco, quattro stelle, mica male; a Reggio le cinque stelle le abbiamo viste ai tempi delle Brigate Rosse e adesso con i grillini, le quattro mai. C’è la fila, allora mica sono in ritardo. Ma che fanno prendono il biglietto? No, as pega all’entreda! Il cartello è chiaro: 27 euro! "Ma dai, tu sei invitato e non paghi". Parole sante! C’è calca al buffet con l’aperativo; davvero tanta gente. Però nonostante la calca, non riesco a vedere nessuno con su il vestito. Ecco, lo sapevo che non dovevo fidarmi dei miei pregiudizi. Ma quel ragazzo lì ce l’ha il  vestito. Non ha la cravatta, ma il vestito c’è! Mi sa che adesso vado in bagno e me la tolgo. Si, è un’idea. "Ciao Luca, vedo che la festa è degna di nota" ; che gli posso dire d’altro , mica gli posso dire che vorrei già andarmene? No, non posso dirglielo e nemmeno posso andarmene, quindi mi metto qui buono buono e cerco quelli della Sampolese, che sicuramente ci sono, visto che devono premiare Mister Piscina. Tanto a chi vuoi che lo diano? "Ciao Mister, hai un posto nel tuo tavolo?" Se mi dice di no, giuro che faccio finta di niente me ne vado. Anzi no, mi faccio fare una telefonata e con una scusa me ne torno a casina.  Se, e poi come la metto con la fame? Sono 10 ore che non mando giù niente, e la pancia ormai è lunga come tutta la Via Emilia. "Ugo, sta bo, e pensa a magner". Mica male sto posto, davvero elegante; le quattro stelle se le merita tutte, anche se la maggior parte di  questi qui, poco c’entrano con tutto sto lusso.  Ma in quel tavolo laggiù, hanno tutti giacca e cravatta? Si, tutti tranne uno. Chissà chi è? " Mister, ma chi c’è in quel tavolo?". Lo sapevo, non potevano che essere quelli della FIGC. I can gros! E quello senza cravatta? Assessore allo Sport del Comune di Parma; quindi un grillino; quindi un can picé. Meno male che ho avuto la brillante idea di togliermi la cravatta. Però, il prosciutto è davvero buono, ne mangerei ancora un paio di fette, ma mi sa che non passano più. Ma sti parmigiani il bis lo fanno solo al Regio? Mi sa di si! Barbuti è lento a parlare come era lento da giocatore. Ma dai smummiati: dai quel premio che così ce ne andiamo. Ma quello, non è quel dirigente… si, è proprio lui. Scommetto che adesso mi fa la solita battuta sui reggiani! Beh, avrò anche la testa quadra, ma almeno so perché ho gli spigoli. Lui invece fa la battuta e poi se gli chiedi il perché, fa finta di niente. Che vuoi che sappia l’ignorante. Come può sapere che tutto deriva dal marchingegno a forma quadrata di provenienza spagnola che i parmigiani applicavano alle teste dei reggiani quando li torturavano durante le "guerrette" medioevali. ‘Gnurant! Meno male che si è evitato la battuta, perché stasera avrei potuto reagire male. Sto Hollywood e proprio ‘na noia; se penso alle nostra feste del calcio nei nostri circoli, mi vien da ridere. Si mangia, si beve, e si canta tutti insieme.Beh proprio tutti no, perché quelli della Cerretese fan casa per loro conto, ma credo che anche qui manchi un po’ di gente. Avranno la puzza sotto il naso? O non vorranno fare la parte della puzza da mettere sotto il naso? Boh,cazzi loro. Finalmente è finita! Sto cimitero di paciosi elefanti mi ha proprio stancato; tanto più se penso che in molti son stati tutta la sera a criticare le scelte dei premiati e poi quando arriva Luca son tutti baci ed abbracci. "Chi ha deciso?" "Chi sono i giurati?" "Perché non ha coinvolto il sito?" "Perché ha lasciato fuori fior di giocatori?" “ Perché l’anno solare” Ma perché ‘ste domande le fanno a me e non le fanno a lui?  Boh, sarà la parmigianità! Però se lo fanno loro, mica mi devo sentire in colpa, se lo faccio anch’io, che son reggiano fino al midollo; quindi adesso saluto, abbraccio, slinguazzo e me ne vado da sto San Remo anni 70.



Premiazione Scarpetta d'Oro
Interviste ai Premiati
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